domenica 23 aprile 2017

Martedì 25 aprile

In collaborazione con FIAB Verona(Amici della bicicletta) e Ist.Veronese per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea

RESISTERE-PEDALARE-RESISTERE

ore 9.30 raduno in Pzza Bra con conclusione ore 12.30

Giro in bicicletta(ma anche seguendo a piedi) in città sui luoghi più rappresentativi della Resistenza  veronese.
Poligono di tiro di Forte Procolo. L’11 gennaio 1944 vennero fucilati gli ex gerarchi fascisti Ciano, De Bono, Gottardi, Marinelli, Pareschi. Furono eseguite anche condanne a morte nei confronti di tanti patrioti fra cui il sottotenente degli Alpini Lorenzo Fava, membro del Gruppo di Azione Patriottica (GAP) veronese.

Carcere degli Scalzi. La prigione di Stato della RSI ospitò i gerarchi processati a Castelvecchio, alti ufficiali ac-cusati di aver collaborato con il governo Badoglio, autorevoli esponenti dell’antifascismo militante e mem-bri della Resistenza. Il 17 luglio 1944 con un’ardita azione il GAP veronese (Lorenzo Fava, Emilio Moretto, Aldo Petacchi, Danilo Preto, Vittorio Ugolini, Berto Zampieri) liberò il sindacalista comunista Giovanni Ro-veda. Nell’impresa perse la vita Preto mentre Fava, gravemente ferito, venne fucilato il 23 agosto 1944 dopo essere stato sottoposto a feroci torture. Alla memoria di entrambi verrà concessa la medaglia d’oro al Valor Militare.

Palazzo INA di Corso Porta Nuova. Fu il principale centro operativo delle forze di polizia tedesche dislocate nell’Italia occupata. Nello stabile si insediò il capo della Polizia di Sicurezza e del Servizio di Sicurezza Wi-lhelm Harster e gli ufficiali delle SS incaricati di dare la caccia agli ebrei. Le cantine del palazzo, utilizzate come celle, furono per tanti prigionieri l’anticamera della deportazione e della morte. Fra i prigionieri si possono ricordare le figure del capo della Resistenza italiana Ferruccio Parri “Maurizio” e il colonnello Gio-vanni Duca, medaglia d’oro al Valor Militare conferita alla memoria per il contributo dato alla lotta partigia-na.

Piazza Cittadella. Il diciannovenne Nereo Toffaletti il 22 giugno 1944, staccatosi da una colonna di ferrovieri destinati alla deportazione in Germania per abbracciare i genitori, venne abbattuto da un milite fascista e finito a colpi di pistola da un soldato tedesco.

Viale dei Partigiani. Nel vallo ai piedi dei bastioni dell’ex via Torbido vennero eseguite sentenze di morte. Una lapide ricorda il capitano della milizia forestale Paolo Pignatti e il contadino ventenne Aurelio Dal Cero, il partigiano “Dartagnan”.

Caserma Ederle. Il 9 settembre 1943 nei pressi della porta ferroviaria in via Torbido i soldati dell’8° Reggi-mento Artiglieria comandati dal colonnello Eugenio Spiazzi si opposero all’intimazione di resa. Alcuni cad-dero mentre quasi tutta la guarnigione riuscì a evitare la cattura.

Porta Vescovo. La palazzina sede del Gruppo Rionale “Filippo Corridoni” divenne sede subito dopo l’armisti-zio della Polizia Federale della Rsi. Vennero detenuti i membri del primo CLN veronese e anche il docente dell’Università di Padova Norberto Bobbio.

Piazza Martiri della libertà. Nell’edificio situato nei pressi del Teatro Romano vennero rinchiusi molti espo-nenti della Resistenza veronese tra i quali il colonnello degli Alpini Giovanni Fincato medaglia d’oro al Valor Militare morto il 6 ottobre 1944 a seguito di feroci torture.

Castelvecchio. Il 14 e 15 novembre 1943 si tenne il primo congresso del Partito Fascista Repubblicano che portò alla stesura di diciotto punti della Carta di Verona. Nello stesso luogo si celebrò dall’8 al 10 gennaio 1944 il processo ai membri del Gran Consiglio accusati di tradimento.

Piazza Bra Monumento al Partigiano. La manifestazione si conclude davanti al Monumento al Partigiano ope-ra di Mario Salazzari (1904-1993) scultore, partigiano e poeta che aveva partecipato alla lotta di liberazione operando in Lessinia nel Battaglione Val di Vado. Era stato arrestato dai fascisti nell’autunno del 1944 e torturato nella caserma dell’Upi nei pressi del Teatro Romano.

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